La storia

La storia

L'Associazione Consorzio Apistico della Valle d'Aosta nasce nel 1955 su iniziativa di un gruppo di apicoltori che, a seguito di una seconda drammatica ondata di recrudescenza dell'acariosi, decide di impegnarsi ad individuare le forme che consentano di salvare il patrimonio apistico valdostano.

Nel corso degli anni il Consorzio ha mantenuto vivo questo spirito di aggregazione e ,pur essendo cambiata notevolmente la forma di conduzione degli apiari, esso ha sempre cercato di essere polo stimolatore e strumento di diffusione di tutte le innovazioni in campo apistico. Alla necessità  di mettere a disposizione dei soci i diversi materiali e attrezzature utilizzati in apicoltura agli inizi degli anni settanta, il Consorzio provvede con l'apertura di un magazzino di cui cura la gestione diretta fino al 1990, quando esso viene ceduto alla cooperativa "Miel du Val d'Aoste". 
Negli ultimi anni, grazie al continuo diffondersi dei mezzi di comunicazione, L'Associazione oltre a continuare ad essere l'interlocutore dell'Amministrazione regionale in materia apistica, si dota di un apiario sperimentale a Saint Marcel, dove effettua diverse prove, come l'arnia a grattacielo, saggia i differenti materiali da costruzione dell'arnia, testa i diversi prodotti e le forme manipolative nella lotta all'acaro varroa, verifica e adatta i vari metodi di conduzione suggeriti in altre regioni d'Italia e della zona alpina, diffonde l'ottimizzazione dei raccolti dei diversi prodotti dell'alveare, ma soprattutto ricerca sul territorio in collaborazione con il Servizio Sviluppo delle produzioni agroalimentari gli elementi che costituiscono la caratterizzazione dei mieli della Valle d'Aosta.

L'Associazione promuove e coordina diverse iniziative che tendono allo sviluppo dell'apicoltura, istituendo corsi di introduzione, per avvicinare nuovi amanti di questo affascinante mondo delle api, organizza corsi di formazione ed approfondimento delle diverse tematiche apicole avvalendosi delle collaborazioni dei massimi esperti nazionali ed esteri, valorizza i diversi prodotti dell'alveare, cura direttamente o collabora in sperimentazioni con istituti di ricerca e stimola con i propri mezzi la diffusione della pratica apistica.